Familie

Le Costellazioni familiari hanno il pregio di permettere la rappresentazione figurativa delle relazioni fra i membri della famiglia, rendendo così visibile il sistema familiare nel suo complesso. Vengono svelate le dinamiche relazionali o i conflitti, di cui il cliente non si era ancora reso conto, come ad esempio il rapporto fra genitori e figli, la relazione dei figli con i genitori e gli irretimenti della famiglia d’origine e di quella attuale.
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Le Basi


La nostra vita è fortemente influenzata dagli obblighi o sensi di colpa verso altri membri della famiglia; spesso inconsapevolmente assunti da altri familiari in parte già morti. Problemi familiari come per esempio la colpa e i segreti di famiglia, malattie e destini che si ripetono, omicidi, guerre, morte, ecc. Blocchi interiori che si presentano sotto forma di malattie, modelli di vita paralizzanti o abissi dell’anima, come ad esempio depressioni, il desiderio di morire e molto altro ancora.

Soluzioni


Le Costellazioni familiari Original Hellinger® portano in superficie gli irretimenti nei sistemi delle famiglie d’origine e di quelle attuali per favorirne la soluzione.
Sostegno e aiuto su temi quali:

Aborti

Consapevolmente o inconsapevolmente questi figli, infatti, hanno una gran paura della madre. Le madri detengono un grande potere, quello di vita e morte. Mettono al mondo i figli, li nutrono e li proteggono. Sono totalmente a servizio della vita. Le donne questo lo vivono come una grande forza e un gran potere.

Questo le induce loro talvolta a pensare di avere in loro potere anche la morte. Di non essere quindi solo a servizio della vita, ma di potersi comportare come se potessero esercitare un potere sulla vita e la morte. Ciò si manifesta in particolare nell’aborto.

Naturalmente sono coinvolti anche i padri, ma non alla stessa stregua delle donne. Questo fa sì che non solo i figli, ma anche gli uomini spesso abbiano paura delle donne, con conseguenze di vasta portata.

Ma ritorniamo all’aborto. Avrei immaginato che l’aborto non potesse essere equiparato ad un omicidio e che non avesse quindi le stesse conseguenze dell’omicidio. Si è visto invece che un aborto ha conseguenze simili ad un omicidio. Perciò il primo passo per la donna e naturalmente per l’uomo – ove fosse stato a favore dell’aborto – è quello di ammettere di avere ucciso il figlio. Questo sembra molto duro. Ma ho potuto constatare che quando in una costellazione la madre dice al figlio abortito: “Io ti ho ucciso”, improvvisamente tutti stanno meglio. Nulla viene più fatto apparire migliore, e solo riconoscendolo e avendone percezione anche nell’anima, ci sarà una soluzione, una determinata soluzione.

La prima conseguenza dell’aborto è di norma la fine della relazione con il partner. Il rapporto non è più quello di prima. Con il figlio viene abortito anche l’uomo. Se entrambi acconsentono, con il figlio abortiscono anche la loro relazione.

In questo caso interviene la necessità della compensazione. La donna soprattutto, ma spesso l’uomo espiano l’aborto con la morte. Immaginano di dover morire, senza tuttavia farlo sempre. Perciò la madre è spinta verso i figli abortiti. Se ostacola questa tendenza, sarà un figlio a farlo per lei. In questo caso un figlio è attratto dalla morte.

C'è un’altra cosa legata all’aborto. Con l’aborto la donna, ma anche l’uomo perdono parte della loro anima. E la donna perde parte del suo corpo, come se le fosse stato amputato un arto. Ora è alla ricerca della sua anima perduta e della parte perduta del proprio corpo. Perciò anche lei è attratta verso i figli nella morte.

Per questo non c’è soluzione nell’ambito delle Costellazioni familiari. Noi lo vediamo o possiamo solo dire: “Così è”.

C’è però anche un altro livello che va oltre le Costellazioni familiari. E’ possibile che una persona uccida veramente qualcuno? Abbiamo veramente il potere sulla vita di un’altra persona? La madre ha veramente il potere sulla vita dei suoi figli? In questo modo sono per così dire eliminati, fatti sparire dal mondo? Sono via?

Nulla può sparire. E’ una forza maggiore a disporre della vita e della morte. I figli, anche quelli abortiti, sono nelle mani di questa forza. Sono ancora presenti.

Ora la donna può affidare questi figli a questa forza maggiore.

Un figlio da una relazione extraconiugale

Che ne è delle donne che non sanno di chi è il loro figlio?
E’ una situazione terribile per loro. Le donne sono irrequiete e insicure. In realtà l’unica soluzione è la verità che può essere appurata con un test di paternità.

Come si sente un uomo che viene informato che i figli non sono suoi.
L’uomo è profondamente scosso nelle sue idee di fedeltà e fiducia. Nonostante questo molti uomini vogliono tornare rapidamente alla vita normale. O interrompono ogni contatto con la donna o tentano di perdonarle la scappatella per poter continuare a vivere con lei come se nulla fosse stato.

Questo rapporto può avere un futuro?
Se qualcuno nella coppia fa un figlio con una terza persona, il futuro è della nuova famiglia, in questo caso cioè presso la donna e il padre del figlio. Se l’uomo e la donna restano comunque insieme, lei deve riconoscere di averlo ferito. L’uomo ha bisogno di tempo per elaborare la situazione. La donna può tentare di compensare questa violazione della fiducia con un amore particolare. Le coppie che hanno vissuto questo processo si trattano con maggiore attenzione, serietà e gratitudine. 

La verità va comunicata al figlio?
Sì, prima possibile. Altrimenti cresce con una menzogna. Nel corso della vita ne possono scaturire insicurezze, diffidenza e addirittura deliri e movimenti di ricerca compulsiva. Constatiamo continuamente che queste persone possono liberarsene solo dopo che è stata chiarita la loro origine. La verità deve venire alla luce. Solo così è possibile elaborare il passato e costruirsi un futuro. E’ consigliabile dire al figlio senza drammatizzare che il padre non è quello naturale e che la madre ha avuto un partner precedente che è suo padre. Nella maggior parte dei casi i figli sono in grado di sopportarlo meglio di quanto non pensino gli adulti.

Come può l’uomo gestire il contatto con il figlio di sua moglie?
L’uomo tradito non deve in alcun caso assumere il ruolo di padre esclusivo del figlio non naturale. E’ preferibile che egli diventi una persona di riferimento importante in altro modo. Se l’uomo è stato il padre sociale per diversi anni che si è assunto la cura e il sostentamento del figlio, gli dirà: “Ci sono stato volentieri per te e sarò a tua disposizione anche in futuro, ma purtroppo non sono tuo padre naturale.” In seguito a questo chiarimento spesso si sviluppano relazioni ottime.

Genitori e figli

Molti genitori sono preoccupati per i propri figli. Alcuni vengono da noi con i loro figli. Con chi lavoriamo per primi? Naturalmente con i genitori. I figli portano qualcosa per i loro genitori. Dopo che abbiamo lavorato con i genitori, i figli stanno bene.

Molte madri hanno un rapporto particolare con la figlia, con una delle figlie. Questa figlia ha grosse difficoltà. Perché? Perché questa figlia deve rappresentare la madre della madre. In questo caso le aspettative della madre nei confronti della figlia sono identiche a quelle che ha nei confronti di sua madre. In questo caso la figlia si deve occupare della madre invece di essere la madre ad occuparsi della figlia. Questo avviene laddove la madre non rispetta sua madre, dove non ha preso sua madre. Questa dinamica poi si trasferisce al figlio.

Molti genitori preoccupati per i loro figli sono capaci di guardare al di là dei figli, di vedere il destino del figlio e acconsentire a questo destino. I genitori non hanno alcun potere sul destino. Ma spesso si comportano come se avessero in mano questo potere. In questo caso intervengono nel destino del figlio invece di rispettare questo destino.

Educazione

Ogni madre sa di che cosa ha bisogno suo figlio.

La regola più importante di ogni educazione è la seguente: si acconsente al figlio esattamente così com’è. E si acconsente alla sua particolare destinazione, diversa da quanto auspica la madre o i genitori; ognuno ha la propria destinazione.

Naturalmente un figlio deve essere educato anche per poter vivere nella società. Al figlio vanno insegnate le regole della società. Questo è un incarico e un requisito. Volendo esonerare il figlio da tutti gli obblighi e compiti, il figlio diventerà inetto. La vita comoda non è la vita piena.

I genitori sono tenuti a imporre dei limiti ai figli che crescono, con cui questi possono confrontarsi e maturare. Ai figli vengono imposte delle regole che li preparano alla vita da adulti.

Molti figli si arrabbiano con i genitori perché preferiscono mantenere l'originaria dipendenza. Se i genitori rimangono inflessibili in questo deludendo questa aspettativa, aiutano i loro figli a sciogliersi dalla dipendenza e, passo dopo passo, ad agire responsabilmente. Così i figli occupano il loro posto nel mondo degli adulti e da chi riceve si trasformano in chi da.

Rifiuto della madre

Che cosa avviene con una persona che rifiuta la madre?

Le sue relazioni sono spesso problematiche e ricche di conflitti. Chi rifiuta la madre si aspetta dal partner che la sostituisca e che gli dia ciò che sua madre non gli ha dato.

Accettare la madre così com’è è accettare la vita così com’è. Questo è un processo di crescita. Chi ha preso nel cuore in questo modo la propria madre è amato dagli altro. E’ molto semplice: entrare interiormente in connessione con lei, gioire della sua presenza e gioire per il fatto che lei è così com’è.

L’importanza della madre per il figlio è esistenziale. Quando il figlio ha fame viene nutrito. Quando ha sete riceve da bere. Quando un figlio è malato, la madre lo cura. Quando è triste viene consolato, quando è arrabbiato viene calmato. Il figlio deve accettare tutto, sapendo inconsapevolmente che non potrà mai compensare del tutto questa cura e queste premure materne.

Una compensazione indiretta avviene quando il figlio dona ad altri ciò che ha avuto in dono dalla madre: ai suoi partner, ai propri figli.

Fratelli

L’ordine di rango fra fratelli dipende dal prima e dopo. Il primo figlio, infatti, è prioritario rispetto al secondo, ecc.

L’ordine secondo cui chi arriva prima dà di più e chi arriva dopo prende di più, vale anche fra fratelli.

Chi dà deve avere preso e chi prende deve in seguito dare. Perciò il primo figlio dà al secondo e al terzo, il secondo prende dal primo e dà al terzo e il terzo prende dai primi due. Il figlio maggiore dà di più e il più piccolo prende di più. Per questa ragione spesso il più piccolo si prende cura dei genitori anziani. Vale anche la seguente regola: chi ha preso deve onorare il dono e il donatore.

Figli difficili

Fondamentalmente esistono solo figli diletti e con loro genitori diletti. La domanda è: che cosa rende difficili i figli diletti? I figli difficili hanno preso in carico qualcosa che non appartiene a loro. Spesso è un fardello che dovrebbe essere portato dai genitori, ma questo è troppo per loro.

I figli aggressivi, ad esempio, sono aggressivi contro la morte. Vogliono vincere la morte.

I figli iperattivi guardano di norma un morto che la famiglia non vede.

Le Costellazioni familiari permettono di liberare i figli da questo peso.

Divorzio e separazione

Molti rapporti finiscono senza che vi sia un colpevole a causa di problemi irrisolti o violazioni degli ordini nelle famiglie d’origine. In questo caso occorre riconoscere la fine del rapporto. Il mancato riconoscimento impedisce l’ulteriore sviluppo dei partner.

Se la fine del rapporto non viene riconosciuta da uno dei partner, l’altro se ne va comunque.

Anche se la fine del rapporto è già scontata, alcuni ritengono di dover ottenere la separazione a prezzo di lunghe sofferenze. In un certo senso questo è consono, perché solo dopo che tutti hanno sofferto per un certo tempo hanno la forza di separarsi. Solo la tristezza e il dolore per la mancata riuscita del rapporto consente alla coppia di separarsi. Così non esistono più i rimproveri, ma permane solo il dolore.

Una separazione amorevole prevede il rispetto per il partner: “Io ti ho amato molto e tu mi hai dato molto. Io questo lo conservo. Anch’io ti ho dato molto e tu puoi conservarlo. Per quello che è andato storto tra di noi, io mi assumo la mia parte di responsabilità e lascio a te la tua parte. E adesso ti lascio in pace.“
 

Padri

Oggigiorno i padri sono spesso in secondo piano, soprattutto quando la donna lega i figli più a sé e desidera educarli secondo la propria immagine.

Soprattutto quando si separa dal proprio compagno o viene abbandonata da lui. Le ragioni possono essere diverse e non vengono discusse o giudicate in questa sede. Piuttosto osservo la situazione da fuori, comunicando in dettaglio le mie esperienze sul posto del padre nella famiglia.

In famiglia esiste un ordine di rango secondo cui coloro che c’erano prima hanno un rango superiore rispetto a quelli venuti dopo. L’uomo e la donna arrivano in famiglia contemporaneamente. Costituiscono la famiglia insieme. Questo significa che sono di pari rango. Nessuno dei due si può elevare al di sopra dell’altro come se egli stesso fosse più importante o più grande. Davanti ai figli in questo senso sono altrettanto importanti e grandi. Oltre a questo c’è un altro ordine di rango fra uomo e donna. Esso dipende dalla funzione assunta dall’uomo e dalla donna in famiglia. In questo senso il primo rango spetta alla funzione che rende possibile la sopravvivenza della famiglia e la sua sicurezza verso l’esterno, colui ciò che assicura il sostentamento. In passato era prevalentemente il padre. In questo senso egli occupava un rango superiore. Ciò si manifesta nel fatto che nella costellazione, ma anche negli altri frangenti della vita e in pubblico, il suo posto è a destra della donna. Dopo di loro, a sinistra, nella costellazione, ma anche negli altri frangenti della vita, vengono i figli in ordine di età, indipendentemente dal loro genere. Ad esempio a tavola, ma anche in tutte le altre occasioni in cui la famiglia si presenta insieme. L'osservanza dell’ordine è particolarmente importante se l’uomo e la donna provengono da due paesi diversi, ciascuno forse con un’altra lingua, un’altra cultura e addirittura un’altra religione.
Qui il padre occupa il primo posto. Ciò significa che questo rapporto riesce se la donna e i figli seguono il padre nel suo paese, ne adottano la lingua, la cultura e forse addirittura la religione. Questi sono prioritari rispetto al paese, alla lingua e alla cultura della donna. In tal modo la donna viene forse relegata in secondo piano? Nient’affatto. Si tratta solo dell’ordine di rango. In questo senso i figli adottano al contempo anche il paese, la lingua e la cultura della madre, ma subordinati al paese, alla lingua e alla cultura del padre. Diversa è la situazione se la madre è costretta a garantire il sostentamento della famiglia. In questo caso lei assume il primo rango – come descritto in precedenza in relazione al padre – e il padre occupa il rango subordinato. Ovviamente all’inizio la madre assume il primo rango nei confronti dei figli. Lei partorisce e nutre i figli e soprattutto ne ha cura. In questo modo li attira necessariamente a sé in un modo particolare. Solo dopo un po’ il padre l’affianca con pari diritti. Egli introduce i figli nel mondo esterno alla famiglia e ne assicura il futuro in modo maschile. Perciò è importante che la madre – in modo paritario – conduca i figli precocemente al padre e glieli affidi.
Quello che descrivo qui è il lato esteriore. Questo è spesso ostacolato dal fatto che, a causa della coscienza, entrambi, la madre e il padre, rimangono legati alla famiglia d’origine in maniera molto intima. In questo senso entrambi tentano di educare i figli secondo i dettami della propria famiglia d’origine, contro i canoni della famiglia del partner. Oggigiorno, spesso è la madre ad assumere la guida e ad estraniare i figli dal padre. Il passo decisivo per una piena parità di diritti sarebbe quello di attribuire la stessa posizione a lui e alla sua famiglia. Naturalmente questo vale anche in senso inverso.

Qual è il risultato in questo caso? Una coppia felice e figli felici.

Crescere senza padre

Alla mano di nostro padre

Quando abbiamo puntato troppo in alto, come riusciamo a tornare giù sul terreno della vera vita? Torniamo giù alla mano di nostro padre. E’ lui soprattutto a dover essere ben piantato nella vita reale. Solo così è garantita la sopravvivenza della sua famiglia. I fatti erano questi, perlomeno in passato.

Ma qual è la situazione per mogli figli maschi di oggi, quando crescono senza padre? Ad esempio perché la madre si è separata da lui e i figli devono rimanere con lei, essenzialmente separati dal padre? Restano ancora per terra? O forse si elevano perché la madre guarda più su loro, li guarda con orgoglio, invece del padre dei suoi figli, apprezzandone la grandezza? Se i figli rimangono nella sfera d’influenza della madre e loro si elevano nei suoi sensi, sono forse in sintonia con la terra e a suo servizio? Questi figli forse si sentono spesso staccati dal terreno e sono visti in questo modo dagli altri? Dove rimane la loro vera forza? Qui si pone la domanda: dove troviamo o dove restiamo in quell’altra consapevolezza che ci pone in sintonia con il Tutto, cosicché senza sbattere e acconsentendo diventiamo tutt’uno con tutto così com’è e come sarà? Lo troviamo soprattutto con e al fianco di nostro padre.

Se applichiamo queste osservazioni alle religioni cristiane, in particolare a quella cattolica, che si presenta essenzialmente come una religione retta da uomini, dove trovano posto i padri? I padri sono forse messi in secondo piano dalle madri, che occupano il primo posto per gli uomini non maritati? Basti pensare alla devozione mariana e al celibato che in definitiva è ad essa collegato. Per questa religione il padre esiste soprattutto come Dio Padre, e cioè come un padre senza donna e quindi non un vero padre. I veri padri hanno poco spazio accanto a lui. O questo Dio Padre ha una donna, una Dea Madre? Percepiamo la Chiesa come la sua donna. Nella e dopo la religione cristiana come facciamo a ritornare dai padri? Torniamo dal cielo alla terra, dall'alto verso il basso. E come stanno le madri? Anche loro tornano sulla terra con i padri, con i loro uomini e i loro figli.

E come sta la terra e la sua consapevolezza? Diminuisce forse? Aumenta forse? Connette forse, invece di dividere? Rimane in basso con tutto il resto?
 

In sintonia con nostro padre

Lo spirito e nostro padre

Distinguiamo continuamente tra corpo e spirito, spesso ritenendo lo spirito più alto e superiore e il corpo ai suoi servizi. Per questo spesso trascuriamo il nostro corpo, addirittura ponendoci al di sopra e contro di esso. Per esempio attraverso una pesante rinuncia o mettendolo in pericolo per fini al di fuori di esso che ci paiono più importanti e sacrificando il suo benessere per qualcosa che va al di là di esso. 

Qualcosa di simile vale quando parliamo della nostra consapevolezza, soprattutto di una consapevolezza superiore. Con quest’idea ci poniamo al di sopra del nostro corpo e di tutto ciò che serve creativamente alla sua sopravvivenza in ogni momento, rinnovandolo e guarendone le ferite. Qualcosa nel nostro spirito, per quanto grande e rivoluzionario possa sembrarci, può forse essere paragonato a questa conquista spirituale? C'è qualcosa di più assurdo e privo di spirito dell'atteggiamento che tenta di mettere il corpo al servizio dello spirito? Per esempio, attraverso una rinuncia o un sacrificio? Sotto quale luce appaiono qui molti percorsi spirituali e con essi molte religioni? Dove rimane lo spirito in loro? Dov'è l'altra consapevolezza globale superiore? Dov'è la consapevolezza della terra? Dove rimane il suo spirito? Dove rimane il padre? Che cosa c'è di pio qui?

Il ritorno all'origine, il ritorno alla terra e a quelle forze che dal basso mantengono nell’esistenza tutto ciò che esiste, è forse il progresso decisivo? Quanto saremmo diversi? Quanto sarebbe diverso il mondo? Quanto sarebbe diverso l'amore e l'amore per la vita? Qui vorrei richiamare la nostra attenzione su un’immagine che – in riferimento allo spirito e alla coscienza globale - abbiamo essenzialmente relegato sullo sfondo. 

È l'immagine e l’importanza di nostro padre.

Un padre è più di un uomo. Pertanto, ciò che dico del padre non può essere posto in contrasto con la donna, ma certamente in contrasto con la madre. La madre tende ad attrarre il figlio a sé, soprattutto il figlio maschio, allontanandolo quindi dal padre. Da che cos’altro allontana il bambino e il figlio? Lo allontana dalla terra e dal suo corpo e quindi più propriamente da quello spirito creativo che mantiene la terra e tutto ciò che vive ed è presente su di essa, in ogni momento, direttamente nell’esistenza e in vita. Lo spirito, così come lo immaginiamo in gran parte, è in contrasto con la terra e con ciò che prospera su di essa. Per questo tendiamo ad associare lo spirito a qualcosa che trascende la terra e tutto ciò che esiste su di essa. Ecco perché molti, soprattutto nelle religioni, collocano lo spirito in un ambito al di là della terra e del corpo, in un cosiddetto ambito soprannaturale, con tutte le conseguenze che questa idea porta con sé nel nostro atteggiamento verso la terra e verso il nostro corpo. Un fatto simile accade quando parliamo di una coscienza superiore, di un'altra coscienza futura, che supera e trascende la nostra cosiddetta coscienza passata e angusta. Questa è il percorso adottato soprattutto da quei figli che la madre sottrae al padre per destinarli e prepararli a qualche mansione cosiddetta superiore. Il padre, invece, soprattutto perché vede la sua vita al servizio della sopravvivenza dei suoi figli e della loro madre e, posponendo e dovendo posporre tutto il resto, rimane forzatamente al servizio della terra e al servizio del suo progresso, al servizio del suo spirito. È dunque concepibile per noi che un padre rinunci alla terra? Che rinunci alla terra e alla vita su di essa, come se arrivassero al secondo e all’ultimo posto? Da questo punto di vista, dove sta il futuro della terra e della vita su di essa? In quale altro atteggiamento e in quale altra consapevolezza? Dove troviamo l'altro amore? Dove l'altra azione responsabile? Dove lo spirito, che percepiamo operante direttamente in tutto ciò che esiste in noi e nel nostro mondo, in un modo che ci salva e ci guarisce?

Qui possiamo anche chiedere: dove troviamo Dio? Dove e come ci percepiamo spirituali e religiosi in una maniera ampia ed estesa? E come riusciamo a tornare in questa consapevolezza spirituale? Troviamo la strada del ritorno in armonia con nostro padre.

Partner precedenti

I partner precedenti dei genitori o dei nonni

Si può osservare che – nel matrimonio successivo contratto dopo la separazione- gli ex partner dei genitori o dei nonni sono rappresentati dai figli del nuovo matrimonio. Inconsciamente nessuno se ne rende conto, nemmeno i genitori. Per questa ragione i bambini a volte si comportano in modo curioso. In questi casi i genitori si chiedono: Cos'hanno che non va? Per esempio, quando la figlia attacca infuriata il padre, benché lui sia pieno d'amore per lei. Ma improvvisamente è posseduta dall'ex donna del padre e sfoga su suo padre la rabbia dell'ex donna di questi.

Occorre saperlo. Molte difficoltà con i figli derivano dal fatto che devono rappresentare ex partner. O le difficoltà che i figli hanno con i loro genitori o i genitori con i figli.

In questo caso la soluzione è riconoscere l'ex partner. Spesso l'ex partner viene accusato di non essere quello giusto o quella giusta, o di aver combinato qualcosa. Poi si cerca un motivo per essere arrabbiati con lui e per giustificare la separazione. Questo non va. In una tale separazione tutti sono irretiti e nessuno è colpevole in questo senso. Non si può nemmeno biasimare nessuno. L'amore deve essere mantenuto nonostante la separazione.

A questo si può rimediare. A tal fine ad esempio, i genitori guardano i loro ex partner con rispetto e riconoscono di averli amati. E che l'amore rimane nel loro cuore. E che riconoscono il bene che hanno ricevuto dal partner e che acconsentano anche a tutto il bene che hanno dato al loro partner. Poi gli dicono: "Guarda, ora ho un'altra donna - o un altro uomo - e ho dei figli. Guardateli gentilmente". Lo fanno tutti. Una volta che qualcuno è apprezzato, un ex partner, e l'amore che c'era è apprezzato, sono gentili. Ed ecco che i figli sono liberi.

Anche questo è qualcosa di molto semplice per il sostegno alla vita. Sapendolo si riescono a mettere in ordine molte cose in una volta sola, molto semplicemente. Lo si può fare nella propria anima.

Quando un figlio sente di dover rappresentare un ex compagno, può farlo anche per conto suo e dire: "Guarda, so quanto mio padre ti amava. Lo riconosco e ti guardo con gentilezza. Ma mia madre è un'altra. Ora guarda con gentilezza mia madre, mio padre e me". E lo fanno. Le persone sono così. Se noi siamo gentili, loro sono gentili.